Dalle avventure grafiche ai role-play games ed ai videogiochi Arcade , dai videogiochi d’azione a quelli strategici, i rompicapo, gli “sparatutto”. I giovani e giovanissimi sembrano muoversi con sorprendente naturalezza nel variegato mondo dei videogames: vantano dita velocissime, sfoggiano un linguaggio tecnico quasi incomprensibile, i più grandi hanno sorprendenti conoscenze sui giochi in commercio e sulle ultime uscite.
Per un genitore, invece, spesso il videogame è una sorta di buco nero, un mondo lontano e difficile da comprendere. Questo porta molti genitori a comportamenti estremi: rinunciare a seguire i propri figli nel gioco, quando questo è su uno schermo, nella convinzione che i bambini e i ragazzi di oggi siano naturalmente portati per tutto quanto è virtuale; oppure, quando il gioco viene percepito come pericoloso – perché troppo violento o perché occupa troppo tempo a discapito di studio e relazioni amicali – vietarlo.
Il rapporto con i videogiochi impatta in modo significativo sull’identità, ancora in fase di formazione, di un preadolescente o adolescente e può nascondere delle insidie quando non adeguatamente gestito. Tuttavia, il divieto non può essere la soluzione! In primo luogo perché è un ottimo modo per spingere un adolescente a infrangerlo di nascosto, il che conduce, in questo caso, all’acuirsi del problema che si voleva risolvere, ovvero l’utilizzo non consapevole né controllato dei videogames. Inoltre, ove utilizzato in modo corretto il videogame può rivelarsi un’ottima occasione di relazione – con i coetanei e perché no, con i genitori – di apprendimento e di allenamento mentale, aiutare nell’apprendimento e nella decodificazione di ruoli e atteggiamenti, nello sviluppo della leadership e della strategia.
E allora come comportarsi? Per aiutare i propri figli o alunni a orientarsi nella giungla del virtuale esiste un solo modo efficace: accompagnarli. Per accompagnare, però, è necessario conoscere il luogo che si andrà a esplorare. Per aiutare i genitori a comprendere questo mondo, le sue logiche e le sue insidie, Spazio OFF lancia un corso di Parent Training. Durante il corso, attraverso l’analisi di casi specifici e il confronto sulle singole storie e problematiche dei partecipanti, offriremo soluzioni, suggestioni e consigli pratici per vivere il gioco con i propri figli.
Il corso in dettaglio
Il corso si articola in 5 incontri da 2 ore ciascuno (20,30 – 22,30) e si svolgerà presso la sede di Spazio OFF, in Viale Italia 26 a Brescia.
Di seguito il programma dettagliato:
Mercoledì 7 novembre
- Definizione e generi di videogiochi
- Il valore del gioco nel rapporto genitori – figli
- Generi videogiochi e dipendenza
- Il cervello durante il gioco
Mercoledì 14 novembre
- La violenza nei videogiochi
- Distinzione fra violenza ed espressione della rabbia
- Violenza e realtà virtuale
Mercoledì 21 novembre
- La relazione genitori – figli nella pratica del gioco
- Età media del giocatore
- Controllare il tempo del gioco
- Gioco ed apprendimento
Mercoledì 28 novembre
- La cultura del videogioco
- Codici etici e morali
- Come i videogiochi impattano sulla società
- Il videogioco come “facilitatore sociale”
Mercoledì 5 dicembre
- Come utilizzare il videogioco
- Il linguaggio dei videogiochi e i messaggi comunicativi
- La creatività e il problem solving
- La gestione emozionale: vittoria, sconfitta, stress e frustrazione
I docenti
Francesco Bocci – psicologo psicoterapeuta
Federico Loda – psicologo
Giuseppe Virgilio – psicologo
Iscriversi
Il costo del percorso è di 120 euro a persona e di 200 euro per le iscrizioni di coppia.
L’iscrizione si effettua a mezzo di bonifico bancario intestato a Comunità Fraternità ( iban: IT89L0834011200000000953378) e utilizzando la seguente causale: corso parent training.
Per iscriversi e per ricevere ulteriori informazioni si prega di rivolgersi alla dott.ssa Ilaria Pasinelli (3885765174 – [email protected]).
Le iscrizioni resteranno aperte fino a venerdì 26 ottobre!
Clicca qui per scaricare il volantino del corso!
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