Domenica 3 settembre hanno avuto luogo le 2 iniziative in ricordo dell’operato di Giovanni Borghetti a 17 anni dalla sua morte.
Alle 18.30 è stata celebrata la Santa Messa nella chiesa parrocchiale, momento molto sentito e partecipato non solo dagli amici di Giovanni ma anche dalla comunità ospitalettese.
Alle 20.30 ha avuto luogo lo uno spettacolo musicale ispirato al libro “L’uomo che piantava gli alberi” con Luciano Bertoli e Alberto Cavoli.

Riprendiamo il senso di questo spettacolo con le parole di Alberto Festa

Quest’anno abbiamo chiesto a Luciano Bertoli e Alberto Cavoli di pensare uno spettacolo tagliato su misura per ricordare Giovanni.
La passione dell’artista Luciano, come ci ha dimostrato lo scorso anno con il forgiatore di uomini, ci aveva colpito.
La bravura del maestro Alberto con il suo pianoforte, poteva accompagnarci creando la giusta atmosfera di raccoglimento e di introspezione, necessarie per ricordare Giovanni.
Ad entrambi abbiamo dato il libro in cui Beppe Bergamini racconta l’amico Giovanni.
La loro creatività, li ha portati ad incrociare la storia umile e semplice di Giovanni, con quella de “L’uomo che piantava gli alberi” narrata nel libro di Jean Giono.
Sì, come l’ha definita Luciano, “una storia esemplare su come gli uomini possono imitare dio in carità, altruismo, offerta disinteressata di sé”… una storia accompagnata da musiche, come ha precisato Alberto,  perché “la semplice parola non avrebbe saputo restituirci tutta la complessa trama di inflessioni, respiri e gesti concreti che hanno caratterizzato la figura (di Giovanni) interamente al servizio dei più deboli”.

parole, musica, ricordi…

Questi sono i fili conduttori di una serata che vuole essere qualcosa di più di un evento o di uno spettacolo, vuole essere momento semplice ma intenso di amicizia, di condivisione, di gratitudine nei confronti dell’amico Giovanni.
grazie a loro quindi, ma grazie anche a voi… che con la vostra presenza avete voluto testimoniare l’amicizia verso Giovanni.
Perché l’amicizia è parte dell’anima